E voi come passate le vostre vacanze? Siete turisti o viaggiatori?

L’estate è ormai arrivata e per molte persone è già scattata la corsa affannata per accaparrarsi l’ombrellone in prima fila durante il mese di Agosto, con un’unica idea in testa: quella di riposare, magari sdraiati su un lettino, con in sottofondo la musica da tormentone estivo e gli schiamazzi dei bambini, ciondolando tra bagni refrigeranti e gelati al bar.

 

Ipocrisie a parte, questa ipotesi ha i suoi lati affascinanti, anche se ognuno li coglie in misura diversa. Resta il fatto che ogni anno, centinaia di persone si danno appuntamento per affollare i più famosi e rinomati “lidi” italiani ed esteri, armati di creme solari/abbronzanti e “spruzzini” di acqua salata.

Quella appena descritta sopra è la categoria dei TURISTI: il turista in vacanza cerca l’assoluto riposo, per lui vacanza significa letteralmente “staccare la spina”, vivendo in assenza di qualsiasi tipo di stimolo fisico o psicologico con l’unico obiettivo finale di ottenere il meritato riposo tanto agognato durante le lunghe giornate lavorative.

…poi però, ci sono i VIAGGIATORI…

 

Ci sono i turisti, ma ci sono anche i VIAGGIATORI. I viaggiatori, non appena hanno a disposizione qualche giorno di ferie, si mettono alla ricerca di qualche nuova località da scoprire, possibilmente non una di quelle ad alta frequentazione di turisti.

Anche il viaggiatore ha necessità di riposare, ma sopratutto dalla frenesia quotidiana di un mondo iper connesso ed ultra veloce, che difficilmente concede pause e spazi.

Il vero viaggiatore ama attraversare i territori, ha bisogno di assaporare il gusto della scoperta inaspettata, quella che si fa durante il viaggio, non tanto raggiungendo la destinazione. Il suo mezzo di trasporto preferito sono le proprie gambe, magari con uno zaino in spalla, con l’ausilio di una bicicletta o un treno.

Ecco a voi dunque, i 6 comandamenti del viaggiatore lento…non si sa mai che qualche “turista” decida di concedersi una vacanza da “viaggiatore”.

 

1. Eliminare il rumore di fondo

La nostra vita quotidiana è continuamente bombardata di stimoli e messaggi che provengono dai social, dalla TV, dalla Radio, e-mail, continui messaggi su whatsapp, messenger echipiùnehapiùnemetta, trasformando i nostri device in piccoli mostri assetati di attenzione. Il primo passo per una vacanza da viaggiatore è riuscire a staccarsi da tutto questo: magari attraverserete zone prive di copertura wifi e 4g . . . godetevele;

 

 

 

2. Riscoprire il piacere dell’incontro:

Siamo sempre connessi con ogni parte del mondo, tanto che non abbiamo più il piacere di parlare con le persone che incontriamo per strada o nelle scale.

L’incontro invece rappresenta una delle componenti principali del viaggio lento: fermarsi un’ora in più a cena in una locanda frequentata dagli abitanti della zona, ascoltarne le storie e le esperienze di vita, magari scoprendo che ci sono altri mondi, vicini sulla carta ma lontani e sconosciuti nei fatti.

La possibilità di imparare qualcosa o di prendere ispirazione da chi ha fatto scelte di vita diverse dalla nostra è così importante da meritare un piccolo aiuto, l’incontro va propiziato e cercato. Cerchiamo la locanda, fermiamoci un’ora di più a parlare con le persone, ascoltiamo quello che hanno da dire e spogliamoci di ogni spirito di prevaricazione, impariamo ad ascoltare.

 

 

3. L’imprevisto è un’occasione:

Il turista maledice la coincidenza persa, il volo in ritardo, il giorno di sciopero di Trenitalia. Il viaggiatore lento no, perché ogni passo fatto in un borgo, in un paesino o attraverso le colline fa parte del bagaglio di esperienze che si riporterà a casa.

Questa è una regola aurea, l’imprevisto fa parte del viaggio ed è uno dei fattori principali di ogni nuova scoperta.

 

 

4. Rendersi conto che il superfluo non è necessario

Questo tipo di viaggio, durante il quale si diventa un pò viandanti, avrà bisogno di un bagaglio abbastanza leggero che, nella maggioranza dei casi, si tradurrà in uno zaino da tenere in spalla. I limiti di spazio e di peso imporranno delle rinunce in fase di preparazione, un ragionamento su cosa davvero sarà utile e cosa no.

Questa è una fase delicata, e rappresenta uno spartiacque rispetto al turista che, probabilmente, per tre giorni di vacanza porterà una valigia piena di cambi d’abito degna della più esigente della popstar. Il viaggiatore no, ha bisogno di qualcosa di un pò più tecnico per gli spostamenti, un paio di scarpe adatte, e di qualcosa di più confortevole per le serate passate in compagnia. Le camicie e le scarpe eleganti saranno solo un ricordo da lasciare a casa, nell’armadio, proprio a fianco alla valigetta del lavoro.

 

5. Il viaggio è un’esperienza interiore:

Oggi il viaggio è uno strumento per affermare se stessi sugli altri, si fa un viaggio come si acquisterebbe un prodotto esclusivo, per far vedere che si può. Ci sono turisti che visitano città, territori e località con il solo scopo di scattare la foto nel luogo simbolo, riconoscibile da tutti, per mostrare il prezioso scatto agli amici per”fare vedere di essere stato”.

Degna rappresentazione di un mondo in cui l’apparenza la fa da padrona. Il viaggiatore vuole conoscere l’anima autentica di ogni luogo visitato, vuole entrare in connessione con i territori e l’ambiente che lo circonda, per comprendere meglio realtà diverse e tornare arricchito di storie nuove.

 

6. Imparare ad ascoltare il silenzio:

Certo, il viaggiatore si troverà ad immergersi in centri storici, mercati tradizionali e feste di paese, dove la gioia, i suoni e i colori faranno bella mostra di se coinvolgendo l’osservatore.

Ma chi viaggia lentamente si troverà spesso a camminare nella natura, in scenari dominati da un silenzio “parlante”, nel quale ascoltare il rumore del bosco, del vento che muove le fronde del bosco, degli scoiattoli che corrono sui rami oppure di qualche animale selvatico che cammina nel sottobosco. Un catalogo di suoni al quale non siamo abituati e che un pò ci spaventa, perché la natura non ci giudica.

Prediligere un viaggio lento significa dare spazio alla propria parte interiore, curarla e farla emergere a dispetto della frenesia della vita quotidiana, che tende a sopprimerla. Dopo aver ascoltato con attenzione i propri silenzi, si torna a casa inevitabilmente cambiati e forse anche migliorati. A prescindere dalla destinazione, è la maniera in cui si vive il percorso che cambia le carte in tavola e che trasforma la semplice vacanza in vera esperienza.

 

 

 

Fonte: Trekking.it

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto
Share via
Copy link